di don Carlo Govoni
La
nostra Comunità ha ripreso il cammino, arricchendo le energie
accumulate col riposo delle vacanze (chi le ha fatte!) con la
meditazione e ladorazione di Nostro Signore Gesù Cristo in
occasione delle Quarantore.
Questa
celebrazione, infatti, può essere paragonata ad una ricerca o ad
un approfondimento dell'Amore di Dio alla luce dell'Eucaristia.
Personalmente,
ho sempre ritenuto una ispirazione felice e opportuna, collocare
questa pratica religiosa di antica tradizione allinizio
dell'attività parrocchiale, perché Gesù non può non aiutare
chi lo cerca con la preghiera prima di iniziare o proseguire un
cammino spirituale.
Chi
ha voluto non mancare a questo salutare incontro spirituale, sa
che abbiamo meditato sullopportunità di riconoscere
lUnico Dio come il solo Signore della nostra vita. Ora si
tratta di ricordarlo anche nei mesi a venire, facendo di questa
convinzione il nostro stile di vita.
Da
questa constatazione deriva il dovere impellente ed esistenziale
di educare la società ad un saggio ed equilibrato uso della
libertà. La causa prima di questo disorientamento morale è
soprattutto la negazione progressiva di un Dio creatore, prodotta
dalla cultura materialista, oggi abbastanza diffusa, che ha
contribuito a formulare altre ipotesi spesso aberranti.
È
ovvio perciò che il ritorno alla rivelazione - cioè ad un
Essere Supremo che ha dato una o più regole a tutto ciò
che esiste - diventa una necessità, anche se non è possibile,
per i limiti di ciascuno, capire tutto!
Se
ci porremo in umile atteggiamento di accoglienza della Parola di
Dio, potremo dire di avere iniziato col piede giusto questo nuovo
cammino, affinché sia fertile di opere, particolarmente in
questo anno nel quale si celebra il Congresso Eucaristico
Diocesano.
Il
prossimo 4 Ottobre, allapertura ufficiale del Congresso, potremo
avere loccasione di rinnovare in noi la promessa di
mantenere uno stile di vita più vicino alla volontà del Signore.