IL MATRIMONIO
di Annetta Ventura
Lamore è lattaccamento ad una persona, è volere il suo bene e la sua compagnia.
È anche di più. È intesa, rinuncia a se stessi, vivere per laltro, è dono .
È disinteresse e generosità. Grande generosità.
Lamore aiuta a vivere e tiene compagnia anche quando non cè la persona amata.
Lamore fa sentire speciali, isola un poco dagli altri, avvolge e protegge.
Lamore è anche sofferenza quando non procede per la strada della chiarezza e della visibilità, quando cresce su situazioni già instaurate, quando non si avvia verso una condivisione della vita.
Lamore è forte. A volte, nonostante le difficoltà, continua ad esistere, invade ogni pensiero e infonde coraggio. Ma è anche fragile. Un gesto, una parola, possono decretarne la fine.
Lamore non è sempre reale. A volte è solo unombra, una finzione, unillusione.
Nonostante tutto, la fine di un amore è come la morte di una persona cara. È lo stesso dolore, lo stesso rifiuto a rassegnarsi. La mente svuotata, le energie perdute, il futuro senza desideri.
Il matrimonio è lapprodo naturale quando lamore chiede una stabilità di vita. Due persone formano una famiglia nuova con la consapevolezza di assumersi delle responsabilità e iniziano a costruire la vita insieme. Il tempo darà la misura del loro impegno.
E dallamore nasce il dono di sé, inteso come istinto e passione, da dedicare solo ad una persona, a quella persona speciale. Donarsi non deve essere un modo per superare la solitudine, e non deve essere esaltazione del piacere fine a se stesso. È rafforzare e rinsaldare ununione, renderla unica ed esclusiva. È qualche cosa di antico che si ripete per ogni nuova coppia.
Ed il matrimonio è per tutta la vita. Un periodo apparentemente senza fine. Finisce con noi.
Questo può lasciare sgomenti, per lo meno perplessi. Ma la vita non è altro che una somma di giorni che scorrono, più o meno velocemente, in un continuo ripetersi.
Il matrimonio, come la vita, va affrontato a piccoli passi, un giorno per volta.
Non devono rimanere conti in sospeso per i giorni a venire, non cose taciute che si accumulano, non malumori che si trascinano.
Il matrimonio è linvolucro in cui lamore può reggere cambiamenti e scossoni e restare vivo, aiutato dalle consuetudini affettuose, dalle abitudini consolidate della famiglia e della casa.
Il matrimonio è rispetto e pazienza, è comprensione, è aggiornare la lista degli aspetti positivi, piuttosto che quella delle lamentazioni.
Va seguito, accudito, aiutato con parole e gesti, con attenzioni e gentilezze.
Il matrimonio è un lavoro continuo di costruzione. La sua serenità dipende anche dallimpegno che la donna e luomo gli dedicano.
E la vita non è così lunga come si crede da giovani. Un mattino lo specchio restituisce unimmagine cambiata, diversa, invecchiata. E non si sa quando sia accaduto. E in arrivo il tempo dei bilanci.
Il matrimonio, a questo punto, è anche sperare che i segni sul viso e sul corpo siano accettati con naturalezza, con finta indifferenza.
La maggior parte della vita è trascorsa, sono nati nuovi germogli nella famiglia ed è caduto lalbero più antico. Il matrimonio è affrontare insieme i giorni lieti e quelli tristi.
È sentirsi sicuri perché si ha una persona a fianco. È godere della compagnia dei figli e delle loro famiglie; è sfogliare insieme i ricordi di più generazioni; è parlare, tacere, ascoltare, ridere, e piangere. È sperare di poter essere ancora desempio e daiuto.
È notare che si stanno formando nuove abitudini, bisogna saperle guidare e nello stesso tempo bisogna, una volta di più, sapersi adattare.
Il matrimonio è anche continuare a guardarsi negli occhi e rendersi conto che il tempo porta una tenerezza nuova. È la certezza che insieme, in due, per affetto e per unabitudine ormai antica, si va incontro sereni al futuro rimasto. Un giorno per volta, come succede ormai da lungo tempo.