RECITIAMO IL ROSARIO

di don Carlo Govoni

Il titolo poteva anche essere: Scopriamo il Rosario! ma, pensandoci bene, non c'è niente da scoprire perché il Rosario è solo da recitare, anche se molti, magari, non ne hanno l’abitudine.

Il Rosario è una preghiera antichissima e conosciuta e probabilmente la pratica della recita è un po' frenata dal fatto che, chi non è abituato, la ritiene un po’ articolata a causa della riflessione sui diversi misteri (diversificati nei giorni della settimana). In realtà basta l’ausilio di una semplice guida che si trova in ogni chiesa.

Probabilmente, proprio per questa difficoltà iniziale, in tempi più recenti, si è trovata la scusa che il Rosario sia una preghiera troppo lunga in rapporto al tempo ristretto oggi concesso dal dinamismo collettivo della società moderna.

Inoltre oggi si è diffusa la tendenza a pensare che sia più efficace la preghiera prodotta spontaneamente, anche se poi risulterà alquanto imperfetta e – in più – non si imparano più le preghiere a memoria e … quelle poche imparate a fatica nell'infanzia si sono perse nei meandri della memoria perché non ripetute frequentemente

Chi può negare che nonostante le insistenze per insegnare l'atto di dolere, molti bambini lo ricordano a fatica, anche prima di finire il catechismo? Questo, naturalmente, dipende anche dalla disciplina che è molto cambiata nelle scuole e si ripercuote anche nelle aule di catechismo. Se anche il catechista chiede di imparare per la volta successiva una preghiera, il bambino non ha nessun timore a presentarsi impreparato.

Anche fra gli adulti, non sono poi tanti quelli che recitano speditamente l’atto di dolore e, quando ricordano qualche parola, bisogna assisterli passo-passo per arrivare faticosamente alla fine …

E quante volte, prima di assegnare la penitenza sacramentale, bisogna fare un accertamento per conoscere quale preghiera il penitente ricorda prima ancora prima di assegnargliela!

Non parliamo poi degli atti di Fede, di Speranza e di Carità, o della Salve Regina ecc. ecc.

Come osservato poco prima, molti, concedendo preferenza alla preghiera spontanea diminuiscono l'importanza del Rosario perché affermano che è una preghiera "ripetitiva". Così, per un motivo o per altro, il Rosario sembra essere diventato solo la prerogativa di coloro che iniziano il viale del tramonto.

Infatti, quante persone anziane, di giorno e anche di notte, recitano il Rosario (anche con l’aiuto di radio Maria) trovando in questi momenti serenità e rifugio nelle ore che paiono più buie a causa della solitudine!

Allora perché non ci riappropriamo tutti - giovani, maturi o anziani - della recita del Rosario? Se lo faremo, significherebbe che finalmente abbiamo fatto una meravigliosa scoperta: l’utilità per la serenità dello spirito della recita del S. Rosario!

Ricordiamo che la ripetitività, tanto criticata, non degrada la preghiera perché il suo valore e la sua efficacia non stanno nella ripetizione delle formule, ma nello spirito di onore, di devozione, di amore e di attenzione che animano le formule mentre si recitano.

Tanti sono i gesti ripetitivi che facciamo per vivere, eppure non ce ne lamentiamo. Cibarsi ogni giorno, vuol dire compiere una sequela di gesti sempre uguali, eppure non ne proviamo disagio perché del cibo ne abbiamo necessità assoluta per vivere!

In un motore, nella camera a scoppio, ogni cilindro va su e giù migliaia di volte: sono ripetizioni sempre uguali, ma necessarie perché il motore non perda di potenza!

Forse più che disagio per le ripetizioni, è la noia e l’indolenza che impedisce di avvicinarsi al Rosario, perché non se ne vede materialmente la necessità.

Qualcuno ha detto che il Rosario è come l’acqua che scorre: sembra sempre uguale, ma invece è sempre acqua nuova.

Perché allora non fare il proposito di recitare almeno una volta alla settimana il santo Rosario per dimostrare la nostra buona volontà? Potrebbe essere un inizio!

Se poi tutta la famiglia in qualche momento della giornata si fermasse a recitare il Rosario, quanta grazia vedrebbe scendere su tutti!.

Perché non provare? Forse mi sbaglierò, ma sono convinto che qualche arrabbiatura in meno e qualche Rosario in più potrebbero formare in famiglia un clima di maggior serenità e profonda gioia. Maria, Regina del Rosario ci benedica tutti!