I GRANDI CONVERTITI
( e i cercatori di Dio)
LEONARDO MONDADORI
di Luigi Gozzoli
Il 13 dicembre 2002, stroncato da un male incurabile, moriva a Milano a soli 56 anni, il presidente della maggiore casa editrice italiana, Leonardo Mondadori. Ne abbiamo già accennato sul bollettino di aprile 2OO3. Adesso approfondiamo il percorso, e i motivi, della sua conversione, narrati dal giornalista cattolico, Vittorio Messori (anche lui, convertito), in un libro grandemente suggestivo, scorrevole e tutto da leggere, intitolato Conversione (169 pagine 10 Euro o se si trova, in versione pocket a soli 4,69 Euro). Per espressa sua ammissione personale, Leonardo Mondadori, nipote del famoso fondatore Arnoldo, non era uno stinco di santo: "due matrimoni, altrettanti divorzi, nonché qualche convivenza" (pag. 42), figli avuti da madri diverse ed un numero imprecisato di faccende extraconiugali
Eppure Dio lo ha convertito! Con che mezzi e con quali uomini?
1° La conoscenza e la frequentazione di un pio sacerdote, teologo e bravo confessore, che fu la sua guida spirituale.
2° La lettura di un libro di Josemaria Escrivà de Balaguer intitolato "Cammino" che contiene 999 pensieri del santo (canonizzato da Giovanni Paolo II il 6 ottobre 2002). (Nota: il parallelo con quelli, celebri, di Pascal sorge oggi spontaneo, ma mentre quelli del filosofo francese appaiono di tipo teologico-matematiico e, nella loro profondità, non sono sempre facili da capire, questi di Balaguer si rivelano semplici riflessioni, raccomandazioni pratiche, inviti alla carità verso gli altri e al gusto del lavoro ben fatto, adatti quindi a tutti: operai, impiegati, tecnici, casalinghe, managers di ogni livello perché scritti in un linguaggio semplice e chiaro.).
Ma, torniamo a Leonardo Mondadori.
Nello spazio limitato di un articolo non é possibile riassumere il libro "Conversione" (edito,ovviamente,dalla Mondadori). Ne elencheremo per sommi capi alcuni spunti.
A Leonardo Mondadori ammette candidamente di non aver saputo "prima" cos'é il vero matrimonio-sacramento e quale il valore della sua continuità.
B Egli accetta il concetto che la fede sia un dono ("ma pur nei suoi limiti, anche la ragione lo è" pag. 37) e non un dovere (cioè non la si può imporre). D'al tra parte se il "non-credere" potrebbe: anche non essere una colpa, certamente: é una disgrazia.
C Leonardo Mondatori, riconosce il valore della preghiera, lutilità di praticarla almeno una volta al giorno, l'obbligo di andare a messa la domenica e nelle feste comandate, l'utilità imperdibile di leggere ogni sera qualche pagina del Vangelo.
D Ancora, egli afferma di aver spesso sentito il desiderio del profumo di catechismo.
E - Ammette che il pettegolezzo mondano(gossip) è un peccato di cui emendarsi perché, oltre ad essere vietato dall'ottavo comanda mento, si ritorce contro chi lo fa.
F Infine, entrando nel seno della Chiesa cattolica, ha compreso che la carità più grande resta quella della verità e non va confusa con la mondana filantropia. Come dice Messori, "la carità della verità, la carità del pane spirituale è, per chi creda nel Cristo, più preziosa di quella materiale". (pag. 33)
In sostanza, Leonardo Mondatori, ha saputo "ridurre alla ragione ciò che Paolo, scrivendo ai Corinti, chiama spina o pungiglione nella carne(pag. 93 cfr anche pag. 42). Egli afferma infatti di godere di "una solitudine che, un tempo, era impensabile. (pag. 91)
Ai genitori una riflessione importante lasciata in eredità da Leonardo Mondatori, il quale cercava di trasmettere ai suoi figli quello che egli aveva scoperto sulla sua pelle: "Parliamo molto fra noi, nulla cala dallalto ... quando avevo la loro età nessuno in famiglia era in grado di propormi gli strumenti per affrontare una vita che sia davvero umana, quella che io ho scoperto tardi, dopo essere finito in tanti vicoli ciechi" (pag 89)
Il cammino di Leonardo è stato duro, ma egli si è lasciato levigare da Dio.
Come scrive Josemaria Escrivà de Balaguer "Non lamentarti, se soffri. Si leviga la pietra che si stima, quella che vale, ... Lasciati tagliare con gratitudine, perché Dio ti ha preso nelle sue mani come un diamante ... non si lavora così un volgare ciottolo." (pensiero 235 da il Solco)
Leonardo Mondatori nacque a Milano nel 1946, si laurea in filosofia allUniversità Statale di Milano e nel 1972 inizia a lavorare allArnoldo Mondatori Editore la casa editrice della quale diviene presidente nel 1981 a soli 45 anni.
Il 13/12/2002 a seguito di una grave malattia muore serenamente nella sua abitazione a Milano a soli 56 anni.
Dopo la sua conversione, un giorno, incontrando la prima moglie, si sentì chiedere: "Che ti è successo? Ti sei fatto una plastica al viso?" Solo unoperazione chirurgica, sospettava la donna, poteva avergli atteggiato i lineamenti in quel largo e costante sorriso." (v. pag. 46 di Conversione).
Invece il grande chirurgo era stato Dio, che aveva plasmato la sua anima.