IL SORRISO

di don Carlo Govoni

 

Cari fratelli,

In occasione del S. Natale, una persona amica mi ha inviato una poesia sul sorriso che molti, magari conosceranno, ma quelle frasi semplici hanno suscitato in me alcune riflessioni che vorrei condividere con voi

Leggendola, ho sentito tutto il contrasto che c’è fra chi sa sorridere e chi non è mai disponibile ad un momento di gentilezza. Non è facile oggi scoprire "il sorriso". sul volto della persone che incontriamo. Ciò, forse, è dovuto alla mentalità di tutti quelli che giudicano il sorriso solo un gesto accattivante e stereotipato da proporre nelle foto o in televisione.

Sorridere sembra quasi un lusso, appannaggio solo di qualcuno che è stato baciato dalla fortuna, perciò colui che sorride per gentilezza e cortesia appare come un'eccezione vera propria ai margini di un mondo che non è fatto per lui.

Infatti l'uomo d'oggi, allettato dal modello di vita proposto per ogni attività, deve essere aggressivo, frenetico: in una parola deve avere ‘grinta’.

Se rallenta, per non farsi seppellire dalle mille cose da fare, rischia di essere considerato un tipo disimpegnato.

È perciò necessario riconoscere che colui che segue questi concetti e vive in mezzo a tante occupazioni e tensioni, non può avere quella serenità che, sola, permette di distendere sul viso un disarmante sorriso.

Infatti il sorriso non è solo un atteggiamento esteriore da applicare come una maschera, o come il sorriso stereotipato di chi mostra i denti per affermare la validità di un dentifricio, al contrario, sia per un adulto come per un bambino piccolo, è sempre segno di semplicità, di pace interiore, di tranquillità, di dominio delle cose affrontate senza ansia, frutto di continue battaglie vinte con se stessi.

Quante volte mi sono trovato dopo un battesimo ad assistere alle espressioni affettuose di una mamma verso il figlio e sempre, l’immediata risposta del bimbo alla voce nota, è sempre un largo sorriso. In quei momenti ho l'impressione che quel sia pervaso da una dolcezza infinita, come se ascoltasse le note di un'arpa che suona per lui una ninna–nanna.

Che incanto quel sorriso!

Esso esprime tutta la sicurezza e il fiducioso abbandono che una voce amica può comunicare quando si affronta un ambiente sconosciuto.

Ancora oggi, quando un bimbo sorride, si dice una frase antica, ma che esprime il senso quasi soprannaturale che ha quel sorriso: "Guarda, sorride con gli Angeli".

Infatti il sorriso che lascia trasparire gioia, sicurezza, fiducioso abbandono, estrema semplicità è certamente frutto del candore angelico dell'anima. Questo forse è il vero motivo della scomparsa del sorriso dal volto di tanti uomini!

Infatti più essi si sono immersi nella materialità del quotidiano, più si è cancellato sul loro volto il sorriso dello spirito.

Eppure quante volte nella vita quotidiana, si potrebbe illuminare e ridare vita ad un momento di stanchezza, ad un momento difficile solo con un vero ed autentico sorriso!

In modo particolare nei rapporti fra i coniugi e in quelli fra genitori e figli, se il sorriso sostituisse certe brutte risposte, tante cose cambierebbero radicalmente. I coniugi illuminati dal sorriso avvertirebbero di essere vicendevolmente costruttori della loro spiritualità coniugale, in un clima sempre aperto e sereno. Davanti alle difficoltà della vita di coppia, non si sentirebbero più risuonare le solite frasi dette e ridette: "Tu non capisci! Oppure "tanto sono fatto così!"

Al posto di queste parole, un bel sorriso vorrebbe dire :"Ho capito, ti do una mano per superare la difficoltà!" Risposta perfetta perché generata dall'amore.

Anche nell'educazione dei figli il sorriso può ottenere più di quanto si creda. Infatti, per educare bene non serve la durezza, anche se in quel momento può sembrare più efficace, perché spesso, invece che educare si semina il germe della ribellione. Occorre, invece, dialogare con tanta pazienza e ripetere infinite volte ciò che il figlio deve capire poco a poco. In tanti altri casi ancora il sorriso sarebbe la carta vincente, conviene allora non dimenticarlo. Il sorriso non è mai un segno di debolezza, ma anzi, è un segno di grande forza d'animo che si manifesta con discrezione e dolcezza.

Il sorriso è la migliore manifestazione della propria ricchezza interiore!

 

IL SORRISO

di p. Faber

Un sorriso non costa nulla

e rende molto

Arricchisce chi lo riceve,

senza impoverire chi lo dona.

Non dura che un istante

ma il suo ricordo è talora eterno

Nessuno è così ricco

da poterne fare a meno

Nessuno è così povero

da non poterlo dare.

Crea felicità in casa;

è sostegno negli affari;

è segno sensibile

dell'amicizia profonda

Un sorriso

dà riposo alla stanchezza;

nello scoraggiamento rinnova il coraggio;

nella tristezza è consolazione;

d'ogni pena è naturale rimedio.

Ma è un bene che non si può comprare,

né prestare né rubare,

poiché esso ha valore

solo nell'istante in cui si dona.

E poi se incontrerete talora

chi non vi dona l'atteso sorriso,

siate generosi e date il vostro;

nessuno ha tanto bisogno di un sorriso

come chi non sa darlo ad altri.